sabato 14 marzo 2015

il vangelo della domenica

15/03/2015

 

17/03/2012
Gv 3,14-21 IV Domenica Quaresima (B)
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo:
Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'Uomo,  affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, affinché non perisca nessuno di quanti credono in lui, ma abbiano la vita eterna. Perché Dio non mandò il suo Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui, non sarà condannato; ma chi non crede, è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce venne nel mondo, ma gli uomini preferirono le tenebre alla luce, perché le loro opere erano cattive.
Perché chiunque opera il male detesta la luce, e non viene alla luce, perché le sue opere non vengano riprovate. Invece, chi fa la verità si avvicina alla luce, affinché si veda che le sue opere sono fatte secondo Dio. 
----------------------
Chi crede nel Figlio dell'uomo non muore, chi non crede nel Figlio dell'uomo muore. Chi crede nell'Amore non muore, chi non crede nell'Amore è già morto. L'Amore non può stare fermo, è movimento, azione, deve agire e agisce sempre alla luce del sole. Ma l'amore più bello si manifesta sempre nelle piccole cose: uno sguardo, un sorriso, una carezza, una parola di conforto. Tre giorni d'ospedale, numero in mezzo a tanti altri, tre giorni passati quasi tutti a letto; le visite rapide dei medici, quelle per la terapia altrettanto fredde degli infermieri e nessuno che ti ascolti veramente. Ho avuto modo, cmq, in quei pochi momenti che mi sono potuto muovere di fare una carezza (una sola) ad una signora che aspettava di fare la sua dose di chemio, di dare la benedizione ad una ragazza che entrata in sala operatoria subito prima di me, un abbraccio ad una amica (incontrata all'uscita) il marito della quale stava in sala operatoria per un tumore. Tutte e tre queste persone mi hanno risposto un un sorriso luminoso e con un grazie. Tre persone tra malattia e ansia capaci di rispondere donando tutto quello che in quel momento possedevano: il sorriso. Non puoi sorridere al buio, non ti vede nessuno! (diac. Francesco)
_____________________
Prima ci sono piccole omelie, 17.03.2012, ma non riesco per scrivere, ma per leggere ci sono!

1 commento:

Saray ha detto...

Un gesto d'amore vale più di tutto l'oro del mondo caro Francesco.
Io ho vissuto l'ospedale quando avevo spesso ricoverati i miei genitori e prima i suoceri. Che dire, fai felice una persona anche solo aprendole la bottiglia d'acqua. Andavo a trovare i genitori sempre con mio marito e a volte trascuravo un pochino i miei per le continue richieste dei vecchietti soli. Salutavo sempre le persone ricoverate e vedevo che erano felici solo per un mio sorriso che a me non costava nulla. Ma come si fa non aiutare...infermieri pochi e indaffarati. Ricoverati soli senza parenti. Che tristezza.
Spero che tu stia bene Francesco. Ti auguro un Buon Natale di pace e amore e salute. Tutto il resto viene dopo. Un caro saluto e un abbraccio.

BUONA PASQUA

  PER TUTTI VOI: BUONA PASQUA E TANTA GIOIA, HALLELUJAH!