martedì 1 marzo 2016

COME UN SACCO VUOTO

Un cappellino strano.
Un sacco di farina,
foglie di canne in mano
i passeri sul filo
e nevica ancora,
nevica ancora,
ma il sacco è vuoto il sacco è vuoto
e all'angolo della strada
una risata calda, sa
di cioccolata, ma il sacco è vuoto.
E' vuoto anche la notte,
le stelle non ci sono
e la neve scende ancora
e qualcuna passa oltre, e
il dolore e... la vergogna
ti blocca anche le dita e il sacco di farina
è vuoto già da prima.
Il cielo è cosi buio, non ti
bastano i cappotti, il guanto senza
dita e le lacrime son calde
ma non sono certo cialde
e il sacco di farina è vuoto già
da prima e le foglie certamente
non riparano dal freddo, ed il
cappellino strano serve solo nome
segno: è solo questo il tuo nome
e l'alba ormai alle porte e il
sacco s'è afflosciato e dentro
c'è qualcosa: è la tua risata calda
che sa di cioccolata, e il sacco di
farina è vuoto già da prima...


(Poeti Siciliani del secondo novecento - Bastogi Editrice Italiana srl 2004)

Nessun commento:

BUONA PASQUA

  PER TUTTI VOI: BUONA PASQUA E TANTA GIOIA, HALLELUJAH!