sabato 8 dicembre 2018

Vangelo

Il vangelo della Domenica

07
dic
2012
Lc 3,1-6 - II Domenica di Avvento anno C
Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!  Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
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Tutti i nomi elencati in questo brano ci danno una identificazione su un preciso momento storico, il linguaggio usato ci dice che finalmente c'è un nuovo vero profeta. Mi sono messo a contarli, i nomi sono sette, il numero sette nella Bibbia vuole dire perfezione, forse Luca ci vuole dire che non poteva essere un momento diverso se non quello, come dirà anche Paolo, riferendosi a Gesù, in Galati 4: -"Quando venne la pienezza del tempo (...)". La pienezza del tempo è venuta, è tempo che ascoltiamo l'appello di Giovanni. Siamo soliti costruire montagne se riceviamo del male, burroni se qualcuno osa dare un giudizio su di noi, strade impervie se osano pensarla in maniera diversa da noi. Camminiamo su terreni accidentati costruiti da noi stessi!  Giovanni ci invita a guardare la nostra vita da un punto di vista diverso, ci invita a guardare non fuori, ma dentro di noi, perché Dio ha stabilito la sua dimora proprio dentro il cuore dell'uomo!                                                                                                    Pochi giorni fa, subito dopo la Messa, è entrato un signore in sacrestia come un treno in corsa: - "Padre Antonio? io non mi sento di pregare il Padre Nostro, perché mi sembra una bestemmia, noi invitiamo Dio a fare una cosa cattiva, noi gli diciamo di perdonarci come noi perdoniamo, ma noi non perdoniamo, quindi invitiamo Dio a non perdonare! Noi non possiamo pregare Dio a fare qualcosa contro di noi!". - Il parroco ha sorriso: - "Ecco allora comincia a perdonare". -
-Non ho sentito altro perché intento a fare altro mi son dovuto allontanare, ma ho continuato a pensare a quel signore che finalmente comincia ad avere chiara la preghiera del Padre Nostro. Bisogna che si cominci a pensare in maniera diversa, la conversione è un cambio di mentalità, bisogna che si cominci ad ascoltare la voce del cuore (il cuore: è proprio li che abita Dio) e non lasciare che si perda nel nulla del deserto. Lascia o Signore che la voce del mio cuore faccia eco nelle mie orecchie! (francesco)

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BUONA PASQUA

  PER TUTTI VOI: BUONA PASQUA E TANTA GIOIA, HALLELUJAH!