domenica 8 novembre 2015

Adesso ho bisogno tante parole belle, tanti amici, tante amiche, films, tv, cellulare............Meglio solo libri! Leggere e preghiere! Grazie!

sabato 27 giugno 2015

sabato 14 marzo 2015

il vangelo della domenica

15/03/2015

 

17/03/2012
Gv 3,14-21 IV Domenica Quaresima (B)
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo:
Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'Uomo,  affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, affinché non perisca nessuno di quanti credono in lui, ma abbiano la vita eterna. Perché Dio non mandò il suo Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui, non sarà condannato; ma chi non crede, è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce venne nel mondo, ma gli uomini preferirono le tenebre alla luce, perché le loro opere erano cattive.
Perché chiunque opera il male detesta la luce, e non viene alla luce, perché le sue opere non vengano riprovate. Invece, chi fa la verità si avvicina alla luce, affinché si veda che le sue opere sono fatte secondo Dio. 
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Chi crede nel Figlio dell'uomo non muore, chi non crede nel Figlio dell'uomo muore. Chi crede nell'Amore non muore, chi non crede nell'Amore è già morto. L'Amore non può stare fermo, è movimento, azione, deve agire e agisce sempre alla luce del sole. Ma l'amore più bello si manifesta sempre nelle piccole cose: uno sguardo, un sorriso, una carezza, una parola di conforto. Tre giorni d'ospedale, numero in mezzo a tanti altri, tre giorni passati quasi tutti a letto; le visite rapide dei medici, quelle per la terapia altrettanto fredde degli infermieri e nessuno che ti ascolti veramente. Ho avuto modo, cmq, in quei pochi momenti che mi sono potuto muovere di fare una carezza (una sola) ad una signora che aspettava di fare la sua dose di chemio, di dare la benedizione ad una ragazza che entrata in sala operatoria subito prima di me, un abbraccio ad una amica (incontrata all'uscita) il marito della quale stava in sala operatoria per un tumore. Tutte e tre queste persone mi hanno risposto un un sorriso luminoso e con un grazie. Tre persone tra malattia e ansia capaci di rispondere donando tutto quello che in quel momento possedevano: il sorriso. Non puoi sorridere al buio, non ti vede nessuno! (diac. Francesco)
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Prima ci sono piccole omelie, 17.03.2012, ma non riesco per scrivere, ma per leggere ci sono!

domenica 8 marzo 2015

il vangelo della domenica

07/03/2015
III Domenica di quaresima (B) Gv 2,13-25
 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: "Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!". I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà . 
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?". Rispose loro Gesù: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere". Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?". Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 
Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.

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Tante persone, tante feste, suoni, bancarelle, colori, campane, dalle chiese con le porte aperte e le orecchie "tappate" e anche con le cellulari, come un mercato. Società? coscienze? quale fede?

lunedì 2 marzo 2015

Messaggio del 2 marzo 2015 (Mirjana)
Cari figli, voi siete la mia forza. Voi, apostoli miei, che, con il vostro amore, l’umiltà ed il silenzio della preghiera, fate in modo che mio Figlio venga conosciuto. Voi vivete in me. Voi portate me nel vostro cuore. Voi sapete di avere una Madre che vi ama e che è venuta a portare amore. Vi guardo nel Padre Celeste, guardo i vostri pensieri, i vostri dolori, le vostre sofferenze e le porto a mio Figlio. Non abbiate paura! Non perdete la speranza, perché mio Figlio ascolta sua Madre. Egli ama fin da quando è nato, ed io desidero che tutti i miei figli conoscano questo amore; che ritornino a lui coloro che, a causa del loro dolore e di incomprensioni, l’hanno abbandonato e che lo conoscano tutti coloro che non l’hanno mai conosciuto. Per questo voi siete qui, apostoli miei, ed anch’io con voi come Madre. Pregate per avere la saldezza della fede, perché amore e misericordia vengono da una fede salda. Per mezzo dell’amore e della misericordia aiuterete tutti coloro che non sono coscienti di scegliere le tenebre al posto della luce. Pregate per i vostri pastori, perché essi sono la forza della Chiesa che mio Figlio vi ha lasciato. Per mezzo di mio Figlio essi sono i pastori delle anime. Vi ringrazio!

sabato 28 febbraio 2015

il vangelo della domenica

28/02/2015
II Domenica di quaresima (B) Mc 9,2-10
In quel temo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un 
alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti 
divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe 
renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Rabbì, è bello per noi essere qui; 
facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Non sapeva
 infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì 
con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: "Questi è il Figlio mio, l'amato: 
ascoltatelo!". E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, 
se non Gesù solo, con loro.Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non 
raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo 
fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa 
volesse dire risorgere dai morti.

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(Il primo, secondo, terzo e più operazioni.......cioè.....)
Il primo giorno era una mente bianca, una parola spezzata e poi piano piano 
per leggere e poi piccola piccola delle frasi e poi tanti pensieri. Idee tante, 
però ancora aspetto, come una fantasia, apro la porta davanti alla scala 
e incammino al primo scalino, il secondo, il terzo, il quarto, il quinto............
pianerottolo e poi altri scalini e sudore e poi ancora e poi ancora fino alla 
sera, spalanco la finestra, cielo bellissimo, luna, tantissimi stelle come 
un manto. Infatti, Gesù sulla via, dolori, croci, stanco, sereno e poi 
giungere insieme una compagnia alla luce luminosa. Risurrezione!
(diac. Francesco)

venerdì 27 febbraio 2015

Senza ‘mmucciari.

A cosa chi fra amici non suppottu
ieni mucciari ‘a pura virità.
Mi veni ‘nta testa di bottu
quando scopru la malignità.
Chi ‘ndi custa mi veni ‘i pinsari,
picchi avemu sempre a’mbrugghiari?
Non fussi cchiù normali parrari,
apettamenti, senza ‘mmucciari?
Amicizia voli diri proprio chistu:
diri li cosi papali papali
occhi ‘nta l’occhi senza lu mali.
(diac. Francesco)
Chimera
Jaiu n’amica jò ch'è furistera
chi mancu ‘ndi videmu ‘nta la ‘mpigna
macara chi ‘ddumamu la lumera
o puru ‘na gran catasta ‘i ligna.
A diri ‘u veru ‘ndi sentumu o spissu,
cuntandundi li lagni di la vita,
chi pi’ giustari non ci poti mancu S. Rita,
sulu l’immensu, lu Santu Crucifissu.
Pi’ chistu a Iddu di vutamu,
pi’ lu mantellu sempri lu tiramu
e ‘na spiranza picciridda avemu,
la nostra vita ammenu mi capemu.
Onnipotenti nostru Sabbaturi
chi ti facisti carni e cu’ duluri
passasti li tò jorna supra a terra,
fa chi sta spiranza non sia chimera.
(diac.Francesco)

sabato 21 febbraio 2015

Il Vangelo della Domenica

I Domenica di quaresima (B) Mc 1,12-15
In quel tempo, lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo".
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Tantissimi persone tentati delle vanitosi, orgogliosi, arroganti, traviati sospinti dal male. Però ci fossero pochi spinte attraverso animi generosi, animi gioiosi, animi amorevoli. Educatori? coscienze? quale società? Una sola domanda: quale fede? (diacono Francesco)

lunedì 16 febbraio 2015

il vangelo della domenica

14/02/2015
VI Domenica del Tempo Ordinario (B) Mc 1, 40-45
In quel tempo, Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!". Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato!". E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: "Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro". Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Tante persone sbocciano dalle parole: sporche, bugie, violenti dalle  labbra per farsi purificati, grazie Gesù. Bestemmie, parole purificati, grazie Gesù. Infatti anche i bambini sono tanti sporchi linguaggi nuovi, purificati, grazie Gesù. Speriamo delle famiglie belli! In vero tante parole restano nella mia mente e le frasi non sono belli, ma la "rabbia dolce" e tanta gioia, spero attraverso uno "sguardo purificato" grazie Gesù! (diacono Francesco).

BUONA PASQUA

  PER TUTTI VOI: BUONA PASQUA E TANTA GIOIA, HALLELUJAH!