La ruota (scrivere dal 1985)
Ero fragile un tempo
di cenere impastato,
legno secco: un solo cenno
della testa, un sì sempre pronto;
il vento di libeccio
mi ha blasmato
il cuore
lo scirocco ha
asciugato le mie lacrime
non porto più acqua
di riserva nelle mie
gobbe.
Nessuno più adesso di disseta
alle mie mani.
Sono un vecchio...
capriccioso bambino.
(francesco)
sabato 30 aprile 2016
lunedì 25 aprile 2016
giovedì 21 aprile 2016
martedì 19 aprile 2016
venerdì 15 aprile 2016
CAMMINANDO (scrivere dal 2004------22.5.2004 e mio padre non c'è)
E' bella mia madre
sempre grande
come una montagna,
forte e minacciosa,
possente e tenera,
attenta ai cuccioli.
Chi mai perdonerebbe
un uomo madre?
Chi mai perdonerà
me, che rimetto
sempre alla carta
i mille morti che
il Sud si trascina?
Tu sola potrai
ancora una volta
accarezzandomi con
gli occhi perdonare
il mio dolore.
E' bello mio padre,
albero maestro
di mille tempeste
che tocca sempre
il porto.
Come vorrei chiudere
le porte al tempo
e intrecciare con
i fili dei vostri
sacrifici tende
incorruttibili,
e ballate intorno
ad esse mille
per scacciare gli
spiriti del male.
Come vorrei padre,
quando giungerà il momento,
prendervi per mano
e da adulto
trascinarvi in una corsa
a piedi scalzi
sui prati infiorati
del Signore.
(francesco)
E' bella mia madre
sempre grande
come una montagna,
forte e minacciosa,
possente e tenera,
attenta ai cuccioli.
Chi mai perdonerebbe
un uomo madre?
Chi mai perdonerà
me, che rimetto
sempre alla carta
i mille morti che
il Sud si trascina?
Tu sola potrai
ancora una volta
accarezzandomi con
gli occhi perdonare
il mio dolore.
E' bello mio padre,
albero maestro
di mille tempeste
che tocca sempre
il porto.
Come vorrei chiudere
le porte al tempo
e intrecciare con
i fili dei vostri
sacrifici tende
incorruttibili,
e ballate intorno
ad esse mille
per scacciare gli
spiriti del male.
Come vorrei padre,
quando giungerà il momento,
prendervi per mano
e da adulto
trascinarvi in una corsa
a piedi scalzi
sui prati infiorati
del Signore.
(francesco)
martedì 12 aprile 2016
domenica 10 aprile 2016
sabato 9 aprile 2016
PENSIERO (scrivere dal 1982)
Come un play boy
le sue donne
ti diverti a rincorrere
mille nuvole fumose
a saltare come un cerbiatto
su spuntoni di roccia
a rotolarti su e giù
per i giornali.
Ci divertiamo
uomo
play boy di mille
minigonne.
Tu come presenza vivente
solida: acciaio
plasmato solo dal fuoco,
io come
canna al vento
arsi insieme da mille
desideri.
(francesco)
Come un play boy
le sue donne
ti diverti a rincorrere
mille nuvole fumose
a saltare come un cerbiatto
su spuntoni di roccia
a rotolarti su e giù
per i giornali.
Ci divertiamo
uomo
play boy di mille
minigonne.
Tu come presenza vivente
solida: acciaio
plasmato solo dal fuoco,
io come
canna al vento
arsi insieme da mille
desideri.
(francesco)
giovedì 7 aprile 2016
dove sta lo stato (scrivere dal 1982)
Le mani arrossate
dal lavoro per
poche lire al mese
ti inchiodano la
mente in un solo
pensiero:
scucire le catene
liberarti dal sole
che ti cola addosso
e ti metto in fila
e poi in sala d'attesa
i ritrovi
i banchi della scuola
per poi vedere ancora
i denti aguzzi
della lupa
e non ci stai!
Ma dove vai
se persino le anguste
porte dell'affetto
e quelle più anguste
dei potenti
sono sempre chiuse.
(francesco e parole vecchie)
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